di Federica Macagnone
NAPOLI - Non riusciva a non pensare alla vergogna di presentarsi in ospedale con un vibratore incastrato nell'ano. Nigel Willis, 50 anni, ha aspettato cinque giorni prima di sottoporsi alle cure dei dottori. Cinque giorni fatali che gli hanno provocato una grave infezione che lo ha portato alla morte. L'uomo, senza lavoro, divideva una casa con la madre anziana a Forest Hill, a sud-est di Londra. Secondo la testimonianza dell'amico che l'ha convinto ad andare in ospedale, Nigel dopo l'incidente aveva iniziato ad avere dei dolori lancinanti che lo avevano costretto a stare sdraiato sul divano per cinque giorni. L'uomo non riusciva a muoversi, il dolore diventava ogni giorno più straziante e solo dopo l'insistenza di un amico si è convinto ad andare all'ospedale universitario Lewisham. Nigel fu ricoverato in terapia intensiva il 30 dicembre 2013: i chirurghi sono riusciti a rimuovere il sex toy ma l'uomo ormai era in shock settico. È morto il 7 febbraio, due mesi dopo l'incidente a causa della grave infezione. Sulla morte dell'uomo è stato aperto un fascicolo e oggi il caso è stato archiviato come un incidente.
Un consulente dell'ospedale, il dottor Adebowale Adesina, ha detto in udienza che l'amico ha chiamato un'ambulanza perché l'uomo si lamentava di avere vertigini, debolezza e non era in grado di muoversi dal divano da ormai cinque giorni. «Quando è arrivato in ospedale è stato scoperto il corpo estraneo e lo abbiamo rimosso – ha detto il dottor Bernd Rose – L'uomo soffriva già di diabete e l'incidente gli ha provocato lo shock settico. L'uomo ha lottato per la vita ma, su un soggetto già malato, l'infezione ha preso piede più velocemente».